Salomone, Il Tempio Segreto by Christian Jacq

Salomone, Il Tempio Segreto by Christian Jacq

autore:Christian Jacq [Jacq, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-03-31T16:00:00+00:00


29.

La luna piena dell’equinozio di primavera aveva dato inizio, come ogni anno, ai festeggiamenti della pasqua. Più di centomila uomini, arrivati dalle province, avevano lasciato città e villaggi per andare a Gerusalemme e vedere il cantiere del famoso Maestro Hiram. I pellegrini avevano invaso vicoli e strade, e gettavano uno sguardo distratto alle spesse mura e all’antico palazzo di Davide.

La roccia, la nuova strada di accesso, il campo di tende e la palizzata che isolava dal mondo esterno gli artigiani qualificati, eccitavano la loro curiosità.

Correvano infinite voci. Ognuno ne sapeva più del suo vicino, conosceva una parte del progetto segreto dell’architetto, descriveva il futuro edificio e i riti misteriosi praticati all’interno della recinzione. Non c’era curioso che non fosse informato dei progetti di Salomone, o perdigiorno che non conoscesse un discepolo di Maestro Hiram, e tutti dicevano di essere a conoscenza della chiave di numerosi enigmi. Si dimenticava che la pasqua celebrava l’impresa di Mosè che aveva salvato il suo popolo dalla persecuzione facendolo fuggire dall’Egitto. Nessuno pensava più all’Angelo sterminatore che minacciava gli empi. L’intero paese non s’identificava forse con un tempio invisibile, il più bello e il più grandioso mai concepito da un re?

Le preghiere si levarono a Yahweh. Gli agnelli furono sgozzati, il loro sangue spruzzò le porte delle case, odori di carne bruciata appestavano la capitale.

“Benedetto sia il nome del Signore per la Sua bontà” cantarono i credenti durante il banchetto “che la gloria sia la Sua e non la nostra!”

La regina Nagsara era ancora debole, aveva presenziato solo all’inizio delle cerimonie. Più queste si protraevano, meno regnava l’allegria.

Una spaventosa notizia si era diffusa con la rapidità di un levriero d’Egitto: Maestro Hiram aveva rinunciato a costruire il tempio di Dio.

In effetti Salomone presiedeva da solo alla festa, mentre tutti speravano nella presenza dell’architetto al suo fianco. Lo si cercava dappertutto. Non lo si trovò da nessuna parte. Nel frattempo il cantiere era stato chiuso in occasione della pasqua. Alcuni operai confermarono che Hiram non si nascondeva nel laboratorio di Disegno.

L’aspetto radioso del sommo sacerdote, che il re onorò secondo le usanze, confermò i peggiori timori. La gente comune e i nobili conoscevano l’odio che Sadoq nutriva per Maestro Hiram. Senza dubbio era riuscito a fare in modo che partisse. Salomone non voleva ammettere la sua sconfitta e la dissimulava con il silenzio. Gli uomini impiegati nella corvè sarebbero stati rimandati a casa, gli artigiani sarebbero tornati alle loro province, la palizzata sarebbe stata smontata in poco tempo oppure sarebbe marcita sul posto. La roccia, nella sua nudità, avrebbe continuato a sfidare Gerusalemme.

Quando circolarono le coppe di libagione, passando di mano in mano, non ci furono più dubbi: Maestro Hiram aveva abbandonato il cantiere cedendo alle minacce dei sacerdoti. Sicuramente era tornato a Tiro.

I profeti, predicendo che nessun sovrano avrebbe modificato la città di Davide, avevano visto giusto.

L’antico ordine trionfava.

Hiram, che avanzava in un campo diventato bianco dopo la mietitura, assaggiò una spiga d’orzo già matura. Non lontano di lì, alcuni contadini maneggiavano le falci, le cui lame dentate tagliavano gli alti gambi.



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